Abbiamo già chiarito che non si tratta di una parolaccia, e non ha niente a che fare con la più antica delle professioni, tutt’altro! E’ una delle più recenti figure cercate nel mondo del lavoro 2.0. Se vuoi sapere chi è, cosa fa e come diventare Marketer continua a leggere.

Aprendo i vari social ed i portali di annunci di lavoro sempre più spesso si sente parlare di marketer, una figura professionale nuova e molto richiesta dalle aziende.

Chi si affaccia al mondo del lavoro, ne avrà sentito parlare o magari ha intenzione di diventarlo.

In questo articolo spiegherò in cosa consiste questo possibile impiego, di cosa si occupa questa figura e mostrerò perché è interessante valutare di indirizzare la propria carriera professionale su questo ruolo.

Chi è e che fa il Marketer?

Sempre più di frequente utilizzata la parola “marketer” , ma cerchiamo di capire di cosa si tratta. Il Marketer è un professionista che opera nel marketing, che ha certificato le sue competenze con dei corsi e master professionali, come la certificazione digital marketing manager. Conosce le tecniche per vendere un determinato prodotto o servizio e renderlo noto al grande pubblico. Ci sono marketers che hanno qualcosa in più che li porta anche a finalizzare direttamente le vendite, ed altri che invece creano dei buoni assist alla vendita interagendo con i colleghi del commerciale.

Differenze con la figura del commerciale

Anche se a prima vista sembrerebbe una digitalizzazione della stessa figura del venditore, ci sono delle sostanziali differenze tra i due ruoli. Il marketer rispetto al commerciale può arrivare alla vendita, ma lo fa attraverso un processo più lungo e diviso in fasi, che include più strategie, strumenti da utilizzare e azioni. A differenza di un normale sales, il marketer deve preoccuparsi di rendere attraente il prodotto che si accinge a lanciare.

Un commerciale arriva alla vendita, ma lo fa con mezzi e modalità differenti. Concentra il suo lavoro su azioni di push, ha una lista di contatti che sono i clienti prospect verso i quali effettua pressing: li sente spesso, li contatta proponendo loro delle offerte oppure delle promo, poi tra tutti questi lead realizza le vendite.

Come si diventa un buon marketer?

In pochi hanno un talento naturale, ma se sei tra questi, allora sei già a buon punto. Se invece parti svantaggiato dal punto di vista delle doti innate, ma hai una forte passione e motivazione, sappi che formandoti al meglio anche tu puoi scegliere di lavorare in questo ruolo e dimostrare di saperti destreggiare con le strategie di vendita. In che modo? Saper comprendere i comportamenti umani è la chiave di tutto, più precisamente dedicarsi allo studio del comportamento umano in ambito consumistico. Come pensano le persone quando si accingono a fare un acquisto? Cosa scatta nella loro mente? In che modo si può rispondere ai loro interrogativi? Se ti poni tutte queste domande sei già sulla strada giusta.

Per assurdo potremmo dire che la figura del marketer è affine a quella dello psicologo: non spaventarti, non sto dicendo che tu debba intraprendere studi di psicologia all’università e studiare chissà quanti e quali libri, in realtà è tutta una questione di riflettere e soprattutto osservare il tuo pubblico. Non deve di certo mancarti la voglia di sperimentare: chi lavora in ambito marketing lo sa, conoscere i propri interlocutori dal punto di vista del comportamento, saperci interagire e mettere alla prova più strategie è la chiave per raggiungere gli obiettivi.

Strategie e competenze per raggiungere il successo

Quali sono le strategie più efficaci da sfruttare per fare bene il proprio lavoro? Per essere un buon marketer devi in qualche modo saper sedurre il tuo interlocutore, ed in questo processo di seduzione devi saper aumentare e catalizzare l’attenzione di chi ti ascolta verso di te, fino a qundo non arriverai a realizzare il colpo finale della vendita. Vediamo quali sono le competenze imprescindibili che devi avere se vuoi puntare a questa carriera.

  • Saper fare gioco di squadra

Anche in questo caso il paragone calcistico rende meglio l’idea del concetto da esprimere: il fine è sempre quello di “fare goal”, ossia vendere, ma il digital marketer lo fa partecipando molto di più all’azione, creando una vera e propria missione di squadra e dimostrando in questo modo di saper coordinare tutto il team.

  • Cogliere il core business aziendale

Quando lavori in questo ruolo per un’azienda, devi concentrarti in primis sullo studio del core business aziendale: solo così sarai in grado di approntare la giusta strategia di vendita. Avere una visione a 360° di ciò su cui stai lavorando è fondamentale.

  • Far da tramite con i consumatori finali

Il marketer è una figura chiave all’interno dell’azienda, fa da tramite con i clienti finali e quindi è fondamentale per lui conoscere perfettamente il target a cui si sta rivolgendo, capirne le abitudini, le domande e saper soddisfare le richieste. Questo è l’unico modo che hai per far sì che la tua strategia funzioni.

  • Tenersi aggiornati è fondamentale

Concorderai con me che se lavori in ambito marketing, operi in uno dei campi che si evolve più velocemente in assoluto. È necessario quindi che tu ti tenga quanto più possibile aggiornato sui nuovi trend del mercato, nuovi tools e tecniche efficaci. La formazione continua è alla base di qualsiasi figura professionale.

  • Adattarsi al cambiamento

Uno dei pregi fondamentali dei marketers, è quello di sapersi adattare al cambiamento. Come ti accennavo sopra, il tipo di lavoro che hai intrapreso muta velocemente e rimanere rigidi sulle proprie convinzioni, è uno degli errori più grossi che tu possa commettere.

Formarsi nel digital marketing: cosa scegliere?

Immagino che a questo punto la tua domanda sia solo una, ma come faccio ad acquisire tutte queste competenze? Continua a leggere e scoprilo. Chi lavora nel marketing deve conoscere e saper utilizzare i nuovi media, cioè tutti quei canali e quegli strumenti di digital marketing con i quali si fa la gran parte delle vendite online. Ma non solo, sarà importante anche saper utilizzare e conoscere le potenzialità dei media tradizionali come tv, giornali, radio, affissioni: prendere spunto dai canali non (più) convenzionali può essere un’ottima strategia anche per distinguersi dai competitor.

Ti svelo un segreto, per “farti le ossa” potresti pensare di partire da un’esperienza di vendita diretta. È una sfida dura, lo so e soprattutto impegnativa, ma è fondamentale per riuscire a capire davvero come si vende, confrontarsi direttamente con i clienti e consumatori finali per capire cosa vogliono e cosa si aspettano, è un valido strumento per crescere professionalmente.

In ultimo, ma non per importanza, ti serve un’esperienza diretta di marketing o, se vogliamo essere più specifici, di marketing online. Si tratta di esperienze legate alle professioni digitali, quindi dovresti pensare di intraprendere un percorso formativo che sia in grado di darti le basi in ambito digital. Vediamo insieme cosa puoi fare.

Conoscere e saper usare i motori di ricerca

Sembrerà banale, ma il corretto utilizzo dei motori di ricerca è alla base di qualsiasi digital marketer. È una delle attività più effettuate online ed anche l’unico modo per potersi orientare tra milioni e milioni di pagine ormai presenti in rete. Il searching marketing ha un ruolo fondamentale sia per capire chi siano i competitor, che per garantire un ritorno in termini di visibilità che solo una campagna ad hoc può garantirti.

Imparare l’email marketing

L’email è uno dei canali di comunicazione più utilizzati, ma fai attenzione ad usarlo con criterio. Ad oggi purtroppo le caselle di posta sono bersagliate dallo spam e quindi effettuare una campagna di invio massivo senza targettizzare il database, potrebbe ritorcersi contro. La mail potrebbe finire anch’essa abbandonata nello spam e quindi mai aperta. Però considera che l’email è un ottimo mezzo per continuare a parlare di te al tuo pubblico, ma devi concentrarti su coloro che hanno espresso la volontà di ricevere le tue comunicazioni, ti conoscono già e sono interessati ai tuoi contenuti. Ricorda: l’email marketing serve molto di più a “nutrire” tutti quei contatti che sono già stati sul sito.

Sperimentare con l’advertising online

Le piattaforme che ti permettono di sponsorizzare online il tuo prodotto o servizio, sono ormai tante. Se imparerai a sfruttarle al meglio potrai arrivare al tuo target di clienti molto specifico che sarà interessato a quello che proponi, ed inevitabilmente visiterà il tuo sito. Questo per un marketer vuol dire fare presa e catalizzare l’attenzione del pubblico di riferimento.

Sfruttare i social network

La maggior parte degli utenti è attivo sui social media, dunque sarebbe impensabile non inserire nel piano di comunicazione la condivisione dei contenuti sulle piattaforme più famose: Facebook, Instagram, Linkedin, Pinterest, ti permettono di aumentare la visibilità migliorando la presenza online del brand. Anche in questo caso non basta aprire un profilo e iniziare pubblicare qualche immagine, un buon marketer studia una strategia efficace a riguardo.

Saper creare siti web

Il sito web è il primo importantissimo biglietto da visita: scegliere con cura il nome, il dominio, la parte grafica, i widget e tutto il resto, è molto importante per creare l’identità del brand. Un marketer deve avere competenze sia di beck-end che di front-end, ossia saper modificare sia la parte visibile quando ci si collega a quel determinato sito, sia tutto il “dietro le quinte”. Se riesci ad acquisire queste competenze puoi davvero fare la differenza per i tuoi clienti.

Conoscere le tecniche SEO

Una volta creato il sito web occorre renderlo visibile ai motori di ricerca. In che modo? Puntando sulla SEO. Si tratta di una disciplina o meglio di alcune regole da seguire che attraverso l’uso delle parole chiave e dei titoli principali dei contenuti (H1, H2, H3…ecc) permette l’indicizzazione dei contenuti del sito. Per fare un esempio pratico, quando un nuovo contenuto scritto in ottica SEO viene pubblicato attraverso un sito web, viene analizzato dal crawler di Google che ne ispeziona le parole chiave e i titoli dei paragrafi, e fa comparire il contenuto nella SERP ogni volta che un utente effettuerà una ricerca sull’argomento.

Puntare sui contenuti

Se i contenuti che proponi non sono validi e accattivanti, non sarai premiato dall’algoritmo di Google ed i competitor domineranno la SERP. Tutto ciò significa un ritorno in negativo per la visibilità del brand. La strategia dei contenuti  è alla base di qualsiasi piano di comunicazione, contribuisce alla brand awareness e fidelizza i clienti che saranno portati a ricordarsi del tuo brand se sarai in grado di “fare colpo” su di loro.

Analizzare i risultati

In ultimo, ma non per importanza, se decidi di diventare marketer, devi saper leggere i numeri. Tools come Google Analytics dovrebbero essere il tuo pane quotidiano: se non sai come stai performando, è impensabile capire come procedere. Analizzare i risultati costantemente, ti permette di correggere il tiro e controllare di essere sempre in linea rispetto agli obiettivi prefissati.

Perché il ruolo di marketer può svoltare la tua carriera?

La risposta è semplice e per certi aspetti ti sembrerà anche assurda: così smetterai per sempre di dover cercare lavoro. Mi spiego meglio, un marketer valido ha la capacità in ogni caso, di saper vendere qualunque cosa, fosse anche se stesso, un suo prodotto o un servizio che potrebbe essersi inventato anche il giorno prima. Tutto questo per sottolineare che se hai le capacità, ti sembrerà tutto molto facile e naturale.

Il digital marketer può decidere di lavorare per un’azienda oppure da freelance: in entrambi i casi sarà sicuramente attraente e in moltissimi lo chiameranno per offrirgli un contratto perché, diciamo la verità, qualunque azienda vuole e cerca un collaboratore che sappia aiutare nella vendita. Non ti ho ancora convinto? Allora continua a leggere, scoprirai un altro buon motivo per scegliere questa strada professionale.

Marketer: lo stipendio a cui può aspirare

Come dicevo in apertura di questo articolo, i marketers sono figure sempre più richiesta dalle aziende. Il motivo è facilmente intuibile: tutto quello che può massimizzare le vendite è utile e ricercato. Non a caso lo stipendio a cui puoi aspirare va da un minimo di 24.000 euro fino a 80.000 euro lordi all’anno. Insomma, parliamo di cifre interessanti che potrebbero svoltare al meglio la carriera, ma anche tutta la tua vita.

A questo punto, dopo aver fatto una panoramica approfondita su questo ruolo, sta a te decidere se è arrivato il momento di provare e buttarti in qualcosa di nuovo e intrigante per la tua carriera.